Container 2021 e notizie da don Max
Il container partito da Bandito, sede dell'Associazione, è arrivato a Korobororou: incontenibile la gioia dei nostri bambini:



Le nostre notizie sono abbastanza buone in quanto ci adattiamo a questo
nuovo modo di vivere col covid19. Ci costa tantissimo non più avere le
visite dei nostri amici Italiani. La loro visita era sempre un segno di grande
conforto per noi. Questo ci manca tanto. La vita è sempre più cara.
Abbiamo delle tasse da pagare dappertutto. Cosi la nostra economia
diventa moderna ma ci costa tantissimo. Dobbiamo abituarci. Dio ci sta
aiutando e proteggendo tanto altrimenti saremmo quasi tutti morti. Invece
vediamo che la pandemia del covid19 non ha fatto tutta questa strage che gli
scienziati avevano annunciato. La nostra principale forza e ricchezza è
la preghiera. Siamo fondamentalmente fiduciosi in Dio. È questa forza
spirituale che ci fa andare avanti pensando sempre che domani sarà migliore.
Questo mi ricorda un canto che mi piaceva cantare a Bandito: " Tu sei la
mia vita, altro io non ho... tu sei la mia forza, la mia libertà... non avrò
paura sai se tu sei con me..." Nei momenti veramente difficili come adesso
questa presenza del Signore diventa paradossalmente più sentita e dà
coraggio.
Sapendo che la vita diventa difficile anche da voi, non mi oso più a
chiedervi altro. Se potete continuare ad aiutarci come l'avete fatto fino
adesso, saremo già felici. La nostra forza sta nella preghiera ed è
per questo motivo che non smettiamo di pregare per voi tutti. Dio sa come
ricompensare ciascuno di voi per tutto quello che fate per noi.
I bambini sono felici di ricevere i regali inviati col container appena
arrivato. Ne faremo un uso corretto e duraturo. Il vostro don Max è stato
malato ma adesso sta molto meglio. Il nostro caro Benin ha cominciato a
conoscere la paura dei jihadisti. In questa settimana hanno ucciso due nostri
soldati ma speriamo di riuscire a bloccarli. Dio ci difenderà anche contro questo
altro male.
Visto che siamo già nel tempo di Avvento vi auguro un buon Natale e un
felice anno nuovo. Grazie a voi e al container appena arrivato noi possiamo
dire che abbiamo già avuto la visita di Babbo Natale. Dio vi ricompensi e vi
benedica sempre. Grazie. “
Pasqua 2021
Carissimi amici, soci e benefattori di Primavera
africana
Sono appena uscito dalla Santissima messa che ho
celebrato pensando a ciascuno di voi in questa santa domenica delle palme che
inizia la settimana santa e ci porta direttamente a Pasqua. Vi scrivo questa
lettera mentre sono ancora in chiesa per il ringraziamento dopo la messa.
Con voi ringrazio Dio per questo amore che ci dimostra
dandoci il suo Figlio unigenito per la nostra salvezza. Ringrazio Gesù che ci insegna con la sua
oblazione fin dove dovrebbe portarci l’obbedienza amorosa al Padre. Ringrazio lo Spirito di Dio che abita in noi
e ci rende partecipi di un così grande mistero d'amore.
Mi sento il cuore pieno di gratitudine pensando a
ciascuno di voi e all’amore che ci unisce da tanto tempo. Penso anche a tutte
le persone che ho conosciuto da voi e che sono già dall’altra parte o
dimensione della realtà. Li vedo con lo
sguardo della fede, li vedo contemplando felici questo mistero di un Dio amore
che noi immaginiamo a malapena.
Pensando a tutti i miei benefattori vivi o defunti
vorrei semplicemente dirvi che benedico e ringrazio Dio per ognuno di voi. Vorrei che ciascuno di voi mi senta presente
a lui durante tutta questa settimana santa. Cercherò di viverla e di offrirla
per voi che mi date tanto.
Questa settimana ci ricordera l'amore infinito di Dio
per ognuno di noi. Beato chi si accorgerà di essere veramente amato e benedetto
qualunque siano le circostanze della vita che dovrà vivere. Questa settimana ci porterà attraverso le
notti del giovedì e del venerdì santo all'aurora di Pasqua, il giorno dei giorni. Mi permetto allora di
farvi già adesso i miei più sentiti auguri di buona Pasqua. Sia Pasqua di
risurrezione nel cuore di chi si crede già morto, sia luce di risurrezione nell’anima di chi
sta attraversando tempi bui, sia speranza in chi non vede oltre il quotidiano o
chi subisce le conseguenze della pandemia del covid19, sia amore in tutti voi,
sia veramente buona Pasqua per tutti voi.
I miei vi salutano e ringraziano soprattutto i
seminaristi che formiamo e i nostri cari bambini di Korobororou. Dal 5 al 11 aprile andrò a vivere con loro
per prepararli meglio agli esami di fine anno scolastico.
Don Max
Viaggio in Benin - Novembre 2019
Carissimi amici,
vi scrivo dopo aver trascorso un breve
ma intenso periodo in Benin.
Al mio arrivo all’aeroporto di
Cotonou, trovo Samuel ad aspettarmi con un cartello con il mio nome…
Trascorro la domenica a Sakete, in un
orfanotrofio dove svolge servizio suor Maria Stella, sorella di don Max:
l’incontro con i bambini è davvero emozionante e i racconti delle loro storie
molto tristi. Ma in questa casa regna l’allegria e la serenità grazie a tre
suore: Maria Stella, Maria Monica e Maria Giuseppina.
Il lunedì inizio il viaggio verso
Parakou a bordo della macchina che la nostra associazione ha comprato a don Max
(v. foto).
Martedì finalmente incontro don Max,
zoppicante per un recente incidente in moto, ma sereno e felice.
Dopo aver informato le autorità
locali, ho la possibilità di visitare e vivere per un paio di giorni a
Tenonrou, villaggio al confine con la Nigeria, dove don Max svolge il nuovo
incarico.
Quindi mercoledì partiamo da Parakou
e, dopo aver viaggiato per circa due ore in auto, su strade ricoperte di terra
rossa e circondate da ricca vegetazione, arriviamo al villaggio di Kabo. Qui lasciamo
la macchina in custodia presso la parrocchia, e prendiamo la moto… infatti
l’ultimo tratto di strada può essere percorso solo in moto.
Dopo le recenti piogge, la strada è
per buona parte praticamente crollata, si incontrano voragini che spesso
costringono a cercare percorsi alternativi tra rovi e sterpaglie, o ad
attraversare ponti improvvisati fatti con assi di legno (v. foto); dopo aver
attraversato un piccolo lago, incontriamo l’insegna che delimita la tenuta del
centro diocesano “Africae Munus”, del quale don Max è il Direttore: qui la strada si fa stretta e molto sabbiosa,
tanto che la moto spesso scivola.
La casa che ci accoglie è bella ma
molto isolata, il Seminario dista circa un chilometro e il telefono non prende…
subito penso: “e se don Max avesse un malore, e se avesse bisogno di aiuto…”,
vorrei condividere la mia preoccupazione con don Max… ma lui mi anticipa
dicendo: “per me qui è come essere in paradiso”…..
Nel pomeriggio partecipo al primo
giorno di scuola per un folto numero di bambini che a causa della distanza e
del pessimo stato della strada non possono raggiungere la scuola pubblica: don
Max è riuscito a trovare un maestro e così la prima lezione si svolge sotto un
albero (foto) ma don Max conta su di noi per la costruzione di una scuola.
Il giorno successivo don Max e l’Economo
del seminario, mi accompagnano nella nuova parrocchia di don Max, San Michele
(v. foto): qui don Max dovrà fare un grande lavoro per costruire la Comunità, e
noi potremo aiutarlo nel costruire una piccola chiesa.
Durante la giornata visitiamo il
villaggio e incontriamo molte persone; ne approfittiamo per andare a salutare e
ringraziare la famiglia che ha donato l’intero terreno del Centro Diocesano
Africae Munus.
Nel tardo pomeriggio andiamo al
mercato in un villaggio vicino: tantissime bancarelle e tantissima gente. Appena
ci fermiamo presso una bancarella, divento l’attrazione del mercato: tutti si
fermano a guardarmi, chi mi saluta, chi mi stringe la mano… che emozione!!!
Il venerdì mattina vengo accompagnata
in moto a visitare il seminario di Tenonrou: qui 19 ragazzi frequentano l’anno
propedeutico, dopodiché potranno decidere se continuare gli studi e diventare
preti o scegliere altra strada. Vengo accolta dall’Economo che ho già conosciuto
e dal Rettore che mi fa da cicerone.
I ragazzi stanno zappando e lavorando
la terra. Il rettore mi spiega che questo fa parte del percorso di studi:
quando un prete arriva per la prima volta in un villaggio, spesso non ha di che
mangiare quindi deve sapersi procurare il cibo, inoltre per avvicinarsi alla
Comunità è utile anche conoscere e comprendere il suo lavoro.
In tarda mattinata ritorniamo a Parakou perché
dobbiamo partecipare al pellegrinaggio che ogni anno si tiene a Komiguea, in
occasione della Solennità di Cristo Re. A questo evento partecipano persone che
arrivano da molti villaggi, alcuni di loro trascorreranno tutti tre i giorni e
le notti lì, dormendo su una stuoia.
La messa che dà inizio al pellegrinaggio
viene celebrata da don Max, davanti alla grandissima statua di “Nostra Signora
della Famiglia”. Il programma del giorno
successivo prevede, al mattino, un incontro con il massimo esperto della Etnia
dei Baribà, Etnia dalla quale proviene don Max e l’Etnia maggiormente
rappresentata in questa zona del Benin. L’esperto sarà intervistato da una
persona scelta dal parroco di Komiguea e risponderà alle domande poste dai
presenti….almeno questo era il programma; al nostro arrivo però scopriamo che
l’intervistatore non si è presentato e quindi don Max deve sostituirlo. Come
potete immaginare, conoscendo don Max, è stato un grande successo, ma mentre
pensavamo di restare a Komiguea un paio d’ore, ci siamo rimasti tutto il giorno….
(imprevisti quotidiani di don Max).
Grazie alla generosità della cognata
di don Max mangiamo un buonissimo cuscus per pranzo. Purtroppo il seminario è
in lingua Baribà e quindi io non capisco nulla, ma è bello stare in mezzo alla
gente, osservare i giochi semplici dei bambini, le donne che si preparano per
le prove del coro e che fanno diventare una semplice striscia di stoffa in un
copricapo molto elegante, incontrare gli amici conosciuti negli anni scorsi… la
giornata scorre lentamente ma molto piacevolmente.
La domenica è il giorno della Messa
solenne celebrata dal vescovo di Natintigou, alla presenza del vescovo di
Parakou e di numerosi preti della diocesi di Parakou. Prima della messa
incontro con piacere il sindaco di N’Dali, Comune del quale fa parte il
villaggio di Boko, ex parrocchia di don Max: ho conosciuto il sindaco e la sua
famiglia tre anni fa e ogni anno ci rivediamo con piacere.
La messa è celebrata in Baribà.
Provo a contare i fedeli presenti:
sono circa 350/400… e nonostante il così grande numero, il silenzio è totale, c’è
molta partecipazione e raccoglimento.
La particolarità della messa in Africa
è proprio questa: tanta partecipazione, tanta musica, canti e balli, ma nello
stesso tempo molto rispetto dei tempi di silenzio e di raccoglimento.
Con la sua omelia, il vescovo di
Natitingou conquista e coinvolge tutta l’assemblea fino ad intonare un canto.
Al termine della messa è previsto un
pranzo: alcuni invitati consumano il pranzo in un’area dedicata, insieme ai
vescovi e ai preti. Io sono tra loro e il mio posto è proprio di fronte al
tavolo dei vescovi e di don Max.
Vengo accolta e salutata con un
abbraccio dal vescovo di Natitingou, anche lui conosciuto tre anni fa proprio
nella sua diocesi. L’ho conosciuto in occasione di un anniversario di sacerdozio
al quale ho partecipato con don Max; ricordo che dopo la cerimonia ero in mezzo
alla folla e passando il vescovo mi ha visto: allora è venuto verso di me per
salutarmi e darmi il benvenuto. Da allora ogni anno, quando ci vediamo, si
ricorda di me e incontrarlo è un vero piacere.
Tra la tanta folla riesco anche a
salutare il vescovo di Parakou, diocesi di don Max, accompagnato da un bianco,
un “Baturè” come me, che scopro essere italiano, esattamente veneto.
La domenica si conclude con una
piccola riunione, alla quale presenzio anche io, tra i vescovi e gli
organizzatori del pellegrinaggio e la solenne benedizione.
Il lunedì don Max deve tornare a Kabo
e a Tenonrou, per una riunione: allora io ne approfitto per passare una
giornata a Korobororou. Quando arrivo, i bambini sono già a scuola e quindi
resto con Audrey, l’educatrice e Chantal, la cuoca. Audrey mi aggiorna sulle
novità: i bambini quest’anno sono 48.
Grazie all’aiuto di un collaboratore,
è ricominciato l’allevamento di conigli, di polli e capre: inoltre questo
signore, produce sciroppi e cocco essiccato la cui vendita serve per contribuire
alle spese della casa.
Per pranzo i bambini tornano a casa e
io ho la gioia di pranzare con loro; prima di pranzare, tutti a togliere la
divisa scolastica e a lavarsi le mani.
Dopo pranzo aiuto i più grandi a fare
i compiti di matematica (le frazioni) e verso le 14,30 i bambini tornano a
scuola. Li aspetto per la merenda e distribuisco i regali che Paolo e Maria
Luisa hanno mandato dall’Italia.
Saluto Audrey e Chantal e faccio loro
i complimenti per l’ordine e la pulizia trovata, per la puntualità nel servire
i pasti ai bambini e per l’educazione dei bambini durante il pasto e nello
svolgere i compiti. Le ringrazio per il lavoro che svolgono.
Il giorno successivo vado con don Max
a Boko per conoscere il parroco che lo ha sostituito: rivedo con emozione la
casa del parroco, la sala e la bella chiesa, costruite grazie alla nostra
associazione.
Insieme a Renè prendiamo due moto e
andiamo nel villaggio di Sakarou: la strada ricorda un po’ quella di Tenonrou;
anche questo villaggio si raggiunge solo in moto e dista circa 40 minuti di
moto dal villaggio di Boko.
Noto con grande piacere che quest’anno
le classi scolastiche sono due: una classe è dentro la scuola costruita l’anno
scorso da don Max, l’edificio è di fango con il tetto di lamiera, il caldo
all’interno è soffocante ma questo non impedisce ai bambini di lavorare molto
bene. Al nostro ingresso saltano letteralmente in piedi, e in coro ci salutano.
Don Max li interroga su matematica e lingua francese e i bambini sono molto
preparati, con grande orgoglio di don Max.
La seconda classe è alloggiata dentro
quella che è anche la chiesa, anche questa fatta di fango e lamiera, ma è molto
più piccola e quindi i bambini sono letteralmente stipati (v. foto)
A tutti i bambini dono caramelle e
gessetti, anche questi mandati da Paolo e Marialuisa.
Ringrazio le insegnanti per il loro lavoro
e per aver lasciato la famiglia per trasferirsi a Sakarou: ma con grande
sorpresa anche loro ringraziano me perché sono andata a trovarle e a
incoraggiarle.
Don Max mi dice che anche qui c’è
tanto bisogno del nostro aiuto.
Così il mio soggiorno è finito… il
mercoledì mattina partiamo per Cotonou.
Al momento di salutarci, don Max mi
ringrazia per il sacrificio che faccio tutti gli anni, spendendo il mio denaro
per l’acquisto del biglietto aereo, togliendo tempo alla mia famiglia e al mio
lavoro… ma io gli rispondo che trovo quantomeno doveroso venire in Benin a
sostenere moralmente lui e tutte le persone che lavorano con i nostri bambini,
portare in Italia testimonianza ai benefattori della nostra associazione di
tutto il lavoro fatto e da fare.
Inoltre credo che solo vivendo la quotidianità
di don Max e degli amici Beninesi, anche solo per 10/15 giorni, possiamo aiutarli
rispettando cultura e tradizioni.
… e poi la gioia che ne ricavo e le
emozioni che vivo hanno un valore inestimabile…
Approfitto di questa lettera quindi
per ringraziare la mia famiglia che ogni anno “abbandono” per 10/12 giorni,
soprattutto quest’anno………… don Max per la sua meravigliosa accoglienza e auguro
a tutti voi di vivere questa esperienza almeno una volta nella vita.
Claudia
Mallardo
Il Presidente di
Primavera Africana
ESTRATTO VERBALE ASSEMBLEA 19 OTTOBRE
Durante
l’assemblea del 19 ottobre u.s., riceviamo alcune foto dal Benin e la
telefonata di don Max, che ci ringrazia per tutto ciò che facciamo per lui.
Ringrazia ancora per la bellissima serata di settembre. Risponde inoltre alle
domande dei presenti spiegando che il suo impegno a
Tenonrou non è ancora a pieno ritmo a causa del pessimo stato della strada che
non consente di raggiungere il villaggio. Il 31 ottobre però arriveranno alcuni
seminaristi che condivideranno l’esperienza con lui.
AUGURI DI BUONA PASQUA 2019 DA DON MAX
Carissimi, In questo Giovedì Santo, vorrei immedesimarmi a nostro Signore Gesù Cristo e inginocchiarmi, anche se a distanza e virtualmente, inginocchiarmi ai piedi di ognuno di voi per lavarli, asciugarli e baciarli umilmente in segno di grandissima gratitudine. Grazie a voi ho potuto vivere, camminare e annunciare con passione il Vangelo ai miei fratelli di Boko e degli altri villaggi. Grazie a voi molti di loro conoscono l'amore de Dio che si offre e diventa pane da condividere tra tutti senza distinzione. Grazie a voi io stesso e tanti miei fratelli beneficiano dell'Eucaristia. Grazie a voi alcuni miei fratelli e sorelle riceveranno il battesimo fra due giorni. Grazie a voi il mio mondo cambia in meglio, la risurrezione è più forte delle forze di morte. Grazie a voi ... Permettetemi allora di inginocchiarmi ai vostri piedi e di baciarli con gratitudine. Buona Pasqua a ciascuno di voi e ai vostri cari. Con affetto vostro caro Max, dal Benin
ASSEMBLEA DEI SOCI, APRILE 2019 - MESSAGGIO DI DON MAX
Carissimi
amici e benefattori,
So
che siete riuniti in assemblea in questo momento e vorrei farmi vicino a
ciascuno di voi per ringraziarvi con tutto il cuore.
Innanzitutto
ringrazio il direttivo per tutto il lavoro di organizzazione delle tante
iniziative che rendono viva la nostra associazione.
Grazie
a ciascun socio per l'impegno generosamente preso.
Grazie
a tutti i benefattori.
Siamo
in pieno tempo di quaresima, tempo
speciale che ci ricorda l'impegno di solidarietà con chi ha meno di noi. Anche
solo un bicchiere d'acqua dato sarà ricompensato daColui che da ricco si è
fatto povero per noi. Si è identificato con i poveri. Ciascuno sappia quindi
che il moi ringraziamento è anche annuncio di un ringraziamento più grande nei
cieli.
Questo
tempo è anche tempo di prova spirituale.
E per me è anche tempo di prova nella salute. Sono preso da una
grandissima stanchezza e il medico mi costringe a limitare il lavoro. Purtroppo
siamo in quaresima, bisogna preparare le
comunità dei villaggi alla Pasqua. Sono sempre da solo anche se mi aiutano
alcuni catechisti. Comunque tutto andrà
bene.
Ecco
alcune notizie : vi chiedo di pregare per la chiesa in Benin. Da gennaio
sono morti cinque sacerdoti giovanni e un vescovo ancora in funzione.
Pregate
anche per tutto il Benin. Stiamo passando momenti molto difficile a causa
dell'attuale governo che sta facendo tornare il paese ai tempi della dittatura.
Il 28 aprile dovremmo avere elezioni legislative ma solo i due partiti creati
dal presidente sono autorizzati a candidarsi. Gli altri sono impediti per dei
motivi strani. Il paese rischia di esplodere. A questo si aggiungono le minacce
di Boko haram. Pregate veramente per noi.
In
questo contesto teso solo il guardare gli occhi innocenti dei nostri bambini ridà
felicità. I bambini di Korobororou, di Sakarou e degli altri villaggi stanno bene
e pregano sempre per voi.
Concludo
ringraziando vi tutti quanti.
Con
anticipo vi auguro una buona Pasqua. Sia Pasqua anche nelle vostre
famiglie.
Grazie.
CHIESA DI BOKO
Il 1° novembre 2018, nel villaggio di Boko, si è festeggiato il termine dei lavoro della bellissima chiesa dedicata a San Francesco: la chiesa è stata costruita grazie all'aiuto dei benefattori italiani, e al tanto lavoro e impegno di don Max. Il risultato è fantastico! Grazie a tutti!
Lettera ai soci e benefattori per assemblea ottobre 2018
Carissimi amici
Vi raggiungo mentre siete radunati
per l'assemblea generale della nostra associazione Primavera Africana. Vi raggiungo con un cuore pieno di
gratitudine speciale. Il primo motivo di questa gratitudine è certo il vostro
continuo sostegno per l'opera di sviluppo e di evangelizzazione che svolgo in
mezzo alla mia gente. Rallegriamoci insieme per la crescita umana e spirituale
che si tocca con la mano. Non passa un giorno senza che io noti qualche segno
incoraggiante di cambiamento positivo nelle abitudine di vita, nei modi di
pensare ecc. Non credo di sbagliare dicendovi che la primavera africana che
abbiamo tanto sognato e per la quale abbiamo compiuto tanti sacrifici sta
effettivamente avvenendo giorno per giorno. Non pretendo che tutto questo sia
dovuto al nostro solo operare. Il governo, il contesto internazionale e tanti
altri fattori contribuiscono sicuramente.
E ci dobbiamo sentire felici di partecipare alla rinascita del
continente nero, culla dell'umanità che purtroppo è anche stato tomba
dell'umanità a causa di tutti i vizi e i guai che si vivono in questa parte del
mondo. Ci sono segni di tempi nuovi per l'Africa. Questa terra si rivela sempre
più futuro del mondo. Ci vorrano ancora tanti anni perche diventi palese tutto
quello che sto profetizzando. Forse noi non lo vedremo con i nostri occhi
carnali ma possiamo già sentirci felici di aver fatto la nostra parte. Grazie
quindi a tutti voi e particolarmente a ciascuno. In questi dieci anni e più
abbiamo fatto tantissimo. Dio sia lodato
e siate anche ringraziati.
Il secondo motivo della mia
profondissima gratitudine è il vostro sostegno con la preghiera e
l'incoraggiamento soprattutto negli ultimi tempi quando mi sono sentito
percosso e traballato da un forte vento di destabilizzazione. È stato un
momento di grandissima grazia. Come dice san Paolo : « noi sappiamo che tutto
concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati
secondo il suo disegno. » Rm 8,28
Innanzitutto questo momento
difficile mi ha fatto tornare interiormente
nel deserto per incontrare Il Signore e capire di nuovo la mia chiamata
iniziale. Primavera Africana è nata per volontà di Cristo e opererà finche
vorrà Cristo. Non è la prima volta che questa opera è fonte di sofferenza per
me. Ma non posso negare che quest'opera sia il braccio provvidenziale tramite
il quale Il Signore onnipotente compie tante opere buone per la vita dei suoi
amatissimi bambini poveri Africani e per tante altre persone. Primavera
Africana è per me come un figlio unico, fonte di felicità ma anche qualche
volta causa di preoccupazione. Rimetto
tutto nelle mani di Dio.
Questo momento difficile mi
ha permesso anche di vedere la vostra fedeltà.
Capisco che voi mi amate veramente non per la mia figura sociale,
neanche per qualche qualità o virtù santa. Adesso mi sento amato da voi, solo
per quello che sono veramente. : un uomo e niente di più. Grazie infinite. Grazie perché questa è la
mia più importante qualità. È quella che mi rimarrà quando verrà l'ora di
spogliarsi di tutto e di presentarsi al cospetto di Colui che è solo Amore.
Prima di fermare questa
lettera che si rivela più lunga di quanto pensavo vorrei condividere con voi la
gioia delle realtà di questo nuovo anno scolastico.
GRAZIA A VOI :
1.
A Korobororou l'anno è iniziato benissimo con 50 bambini. Abbiamo
dovuto rifiutare alcuni per mancanza di posti sia in casa sia nella scuola
pubblica. La creazione della nostra
scuola privata si rende veramente necessaria.
2.
A Sakarou abbiamo iniziato una nuova scuola per bambini che
non potevano andare a scuola per diversi motivi e particolarmente per il fatto
che non c'è scuola pubblica perché questo villaggio è difficilmente accessibile
per difetto di un ponte. Immaginate la gioia dei paesani sopratutto di etnia
fulfude nomadi.
3.
A Boko stiamo finendo la Chiesa iniziata qualche anno fa e ho
finalmente portato l'acqua al rubinetto nella mia casa. Non la trasporto più
quotidianamente nei contenitori. Sempre a Boko ho iniziato un centro di
formazione agraria e di allevamento di pesci.
4.
La mia macchina è stata
riparata dopo due mesi di fermo.
5.
La mia salute sta migliorando. Ho la pace nel cuore e mi
sento amato da voi.
TUTTO QUESTO E TANTE ALTRE
COSE PER GRAZIA VOSTRA.
Vi prego di farvi un sentito
applauso.
Per finire, vi annuncio che
se Dio vorrà e se il consolato francese mi regalerà il visto turistico verrò
molto prossimamente da voi. Il soggiorno sarà breve perché non siamo in tempo
di vacanze. Non potrò certamente vedervi tutti ma vi vedrò attraverso tante
cose. Spero che nevichi in questi giorni mentre sarò li. Non immaginate quante
cose della vostra terra mi mancano !!!
Mille abbracci a ciascuno e a
tutti.
Max