Chi siamo





CHE COS'È PRIMAVERA AFRICANA?
Nel nostro mondo globalizzato siamo sempre più consapevoli dei legami tra paesi ricchi e paesi poveri e sappiamo che l’Africa tuttora è il continente meno sviluppato e dove si incontrano i grandi problemi dell’umanità: malattie, dittature, guerre ecc. Le cause principali di tutto questo sono la mancanza d’istruzione e l’analfabetismo. Primavera Africana è un’associazione fondata nel 2007 da don Max per contribuire parzialmente alla risoluzione di questi problemi. L’obiettivo dell’associazione è di portare l’istruzione scolastica e la formazione professionale a bambini che non avrebbero altre possibilità, visti i limiti delle strutture statali. Per raggiungere questo obiettivo si è pensato alla pratica delle adozioni a distanza con l’idea di trovare almeno dieci adozioni ogni anno scolastico; i fortunati bambini beneficiari sono ospitati in una casa e iscritti nella scuola pubblica del villaggio di Korobororou. La finalità è che fra qualche anno questi bambini diventino uomini responsabili e ben preparati ad aiutare i loro concittadini per lo sviluppo vero di questo continente. Il successo evidente riscontrato finora dimostra la fondatezza di questo progetto che spera ottenere il sostegno di un numero sempre maggiore di persone di buona volontà. Come diceva Victor Hugo: “Ogni bambino che si istruisce è un uomo che si guadagna”.


Potrà così cominciare per questa terra una nuova primavera.


COME È STRUTTURATO L'AIUTO?
A Korobororou un gruppo di volontari, coordinati da don Max, si preoccupa di organizzare e seguire il progetto. I bambini frequentano la scuola del villaggio con i loro coetanei. Nelle rimanenti ore della giornata sono organizzati e seguiti tipo "collegio" da personale del luogo, essendo impossibilitati, per motivi di distanza o di disagio, a raggiungere le proprie famiglie. Solo durante le vacanze estive raggiungono i loro cari (pochi di loro sono privilegiati dalle visite dei parenti durante l'anno scolastico).


IL SOGNO CONTINUA
Per adesso il progetto si concretizza nel villaggio di Korobororou (provincia di Parakou), ma dopo un po' di esperienza l'idea potrebbe essere riprodotta in altri villaggi del Benin e fuori. Abbiamo già delle richieste in questo senso.

I FATTI
Settembre 2007. Il sogno prende forma. Anno scolastico 2007/2008 vengono accolti dieci bambini che poi saranno quattordici (purtroppo non si è faticato a trovarli). Sono ospitati in una casa di fortuna, dormono su stuoie e si accontentano molto.
Dicembre 2007. A Bra viene fondata l'associazione onlus Primavera Africana. Gli iscritti sono una cinquantina, ma i simpatizzanti e i sostenitori in Bra e dintorni sono migliaia, incluse intere scolaresche. Il primo obiettivo è raccogliere 50.000 euro per comprare il terreno e costruire una casa di accoglienza.
Aprile 2008. Inizia la costruzione della casa. La Provvidenza ha superato ogni previsione. Le persone generose non sono mancate e le quattordici adozioni sono state coperte. In più, i 50.000 euro necessari per poter costruire dei dormitori, un refettorio e un locale per la ricreazione e il doposcuola sono già arrivati e don Max, nella sua visita in Benin nell'aprile del 2008, oltre a verificare le condizioni fisiche e scolastiche dei bambini (nella loro classe, su sessantadue alunni, otto di Primavera Africana sono classificati tra i primi dieci!), posa la prima pietra della futura costruzione che nel settembre del 2008 è agibile.


Anno scolastico 2008/2009. I quattordici bambini del primo anno sono ritornati tutti. Questo è già un motivo di grande soddisfazione e conferma che il progetto funziona! Sono stati accolti altri diciassette bambini e ancora una volta la Provvidenza si è concretizzata nella generosità di persone di buona volontà e le adozioni sono state tutte coperte.
Anno scolastico 2009/2010. Il numero dei bambini è salito a trentotto e tutti hanno un tutore in Italia che li sostiene. Il rammarico è che ci sarebbe bisogno di fare di più poiché tanti sono i bambini segnalati.


Capodanno 2010. Durante la sua recente visita insieme a un gruppo di giovani braidesi, don Max ha coordinato lo smistamento del materiale giunto a bordo del container che è stato spedito nel giugno scorso. Da lì a pochi giorni sarebbe arrivato il materiale di un altro container, perlopiù serramenti, attrezzi agricoli e un bellissimo trattore. Gli amici braidesi hanno dipinto i muri esterni della casa di accoglienza di un bel rosa, come si può vedere nell'immagine qui sotto. Durante una messa, don Max ha voluto dedicare la casa e i dormitori ad alcuni benefattori defunti, appendendo le loro fotografie accanto alle porte. La casa è stata intitolata a Sabrina Murano in Montanini e la scritta che riporta il suo nome è stata apposta sulla facciata principale, accanto alle bandiere dell'Italia e del Benin. In questo modo, l'amicizia con questi bambini lontani che è cominciata in vita potrà continuare grazie al loro ricordo e alle loro preghiere.



Nel Gennaio 2011 don Max torna definitivamente in Benin. Segue più da vicino lo sviluppo della casa. I bambini crescono, alcuni di loro cominciano le scuole medie.

2012-2013. I bambini ospitati sono 50, dalla prima elementare alla terza media.  Il sogno di don Max è quello di ampliare la casa per ospitare ancora più bambini, perché sono davvero tanti quelli che hanno bisogno e meritano un'istruzione e un futuro migliore.
In questi anni molti amici italiani hanno intrapreso un viaggio in Benin per conoscere i bambini e per rafforzare l'amicizia che ormai ci lega. C'è chi ha contribuito a organizzare un'estate ragazzi, tornei di calcio, animazione dei bambini, chi ha aiutato a mettere a punto l'impianto elettrico nella parrocchia di don Max, chi ha stimolato i bambini a confezionare oggetti di artigianato da vendere in Italia, chi semplicemente ha condiviso qualche settimana e un tratto di strada con loro. La cosa più bella e più importante è il forte legame di affetto e di fratellanza che cresce sempre di più tra Italiani e Beninesi e che riempie tutti di gioia.

2013-2014. Don Max è parroco a Boko, 15 Km a nord di Parakou: la parrocchia è composta da due villaggi principali (Boko e Komiguea) e altri 4 sparsi nella foresta. Qui tutto è da fare: la chiesa, la casa parrocchiale, le aule di catechismo e d'incontro. Soprattutto bisogna creare la comunità, diffondere il Vangelo, la speranza in particolare tra i bambini, tra i giovani, le famiglie, gli ammalati (don Max è anche cappellano dell'ospedale). I nostri bambini sono stati suddivisi in due gruppi: quelli delle elementari (30 circa) sono a Korobororou mentre i più grandi che frequentano le medie (13) sono ospiti in una casa in affitto a Boko, proprio accanto alla casa di don Max. Anche per loro le esigenze sono tante. A ottobre, con l'inizio del nuovo anno scolastico, la casa di Boko sarà troppo piccola per ospitare anche i nuovi bambini che frequenteranno la scuola media.