NEWS DAL BENIN


 
Container 2021 e notizie da don Max

Il container partito da Bandito, sede dell'Associazione, è arrivato a Korobororou: incontenibile la gioia dei nostri bambini:




Le nostre notizie sono abbastanza buone in quanto ci adattiamo a questo nuovo modo di vivere col covid19.  Ci costa tantissimo non più avere le visite dei nostri amici Italiani. La loro visita era sempre un segno di grande conforto per noi. Questo ci manca tanto.  La vita è sempre più cara. Abbiamo delle tasse da pagare dappertutto.  Cosi la nostra economia diventa moderna ma ci costa tantissimo.  Dobbiamo abituarci. Dio ci sta aiutando e proteggendo tanto altrimenti saremmo quasi tutti morti. Invece vediamo che la pandemia del covid19 non ha fatto tutta questa strage che gli scienziati avevano annunciato.  La nostra principale forza e ricchezza è la preghiera. Siamo fondamentalmente fiduciosi in Dio. È questa forza spirituale che ci fa andare avanti pensando sempre che domani sarà migliore.  Questo mi ricorda un canto che mi piaceva cantare a Bandito: " Tu sei la mia vita, altro io non ho... tu sei la mia forza, la mia libertà... non avrò paura sai se tu sei con me..." Nei momenti veramente difficili come adesso questa presenza del Signore diventa paradossalmente più sentita e dà coraggio. 

Sapendo che la vita diventa difficile anche da voi, non mi oso più a chiedervi altro.  Se potete continuare ad aiutarci come l'avete fatto fino adesso, saremo già felici.  La nostra forza sta nella preghiera ed è per questo motivo che non smettiamo di pregare per voi tutti.  Dio sa come ricompensare ciascuno di voi per tutto quello che fate per noi. 

I bambini sono felici di ricevere i regali inviati col container appena arrivato. Ne faremo un uso corretto e duraturo.  Il vostro don Max è stato malato ma adesso sta molto meglio. Il nostro caro Benin ha cominciato a conoscere la paura dei jihadisti. In questa settimana hanno ucciso due nostri soldati ma speriamo di riuscire a bloccarli. Dio ci difenderà anche contro questo altro male.

Visto che siamo già nel tempo di Avvento vi auguro un buon Natale e un felice anno nuovo. Grazie a voi e al container appena arrivato noi possiamo dire che abbiamo già avuto la visita di Babbo Natale. Dio vi ricompensi e vi benedica sempre. Grazie. “

Pasqua 2021

Carissimi amici, soci e benefattori di Primavera africana

 Sono appena uscito dalla Santissima messa che ho celebrato pensando a ciascuno di voi in questa santa domenica delle palme che inizia la settimana santa e ci porta direttamente a Pasqua. Vi scrivo questa lettera mentre sono ancora in chiesa per il ringraziamento dopo la messa. 

Con voi ringrazio Dio per questo amore che ci dimostra dandoci il suo Figlio unigenito per la nostra salvezza.  Ringrazio Gesù che ci insegna con la sua oblazione fin dove dovrebbe portarci l’obbedienza amorosa al Padre.  Ringrazio lo Spirito di Dio che abita in noi e ci rende partecipi di un così grande mistero d'amore.

Mi sento il cuore pieno di gratitudine pensando a ciascuno di voi e all’amore che ci unisce da tanto tempo. Penso anche a tutte le persone che ho conosciuto da voi e che sono già dall’altra parte o dimensione  della realtà. Li vedo con lo sguardo della fede, li vedo contemplando felici questo mistero di un Dio amore che noi immaginiamo a malapena.

Pensando a tutti i miei benefattori vivi o defunti vorrei semplicemente dirvi che benedico e ringrazio Dio per ognuno di voi.  Vorrei che ciascuno di voi mi senta presente a lui durante tutta questa settimana santa. Cercherò di viverla e di offrirla per voi che mi date tanto.

Questa settimana ci ricordera l'amore infinito di Dio per ognuno di noi. Beato chi si accorgerà di essere veramente amato e benedetto qualunque siano le circostanze della vita che dovrà vivere.  Questa settimana ci porterà attraverso le notti del giovedì e del venerdì santo all'aurora di Pasqua,  il giorno dei giorni. Mi permetto allora di farvi già adesso i miei più sentiti auguri di buona Pasqua. Sia Pasqua di risurrezione nel cuore di chi si crede già morto,  sia luce di risurrezione nell’anima di chi sta attraversando tempi bui, sia speranza in chi non vede oltre il quotidiano o chi subisce le conseguenze della pandemia del covid19, sia amore in tutti voi, sia veramente buona Pasqua per tutti voi.

I miei vi salutano e ringraziano soprattutto i seminaristi che formiamo e i nostri cari bambini di Korobororou.  Dal 5 al 11 aprile andrò a vivere con loro per prepararli meglio agli esami di fine anno scolastico. 

Don Max


Viaggio in Benin - Novembre 2019

Carissimi amici,
vi scrivo dopo aver trascorso un breve ma intenso periodo in Benin.
Al mio arrivo all’aeroporto di Cotonou, trovo Samuel ad aspettarmi con un cartello con il mio nome…
Trascorro la domenica a Sakete, in un orfanotrofio dove svolge servizio suor Maria Stella, sorella di don Max: l’incontro con i bambini è davvero emozionante e i racconti delle loro storie molto tristi. Ma in questa casa regna l’allegria e la serenità grazie a tre suore: Maria Stella, Maria Monica e Maria Giuseppina.
Il lunedì inizio il viaggio verso Parakou a bordo della macchina che la nostra associazione ha comprato a don Max (v. foto).
Martedì finalmente incontro don Max, zoppicante per un recente incidente in moto, ma sereno e felice.
Dopo aver informato le autorità locali, ho la possibilità di visitare e vivere per un paio di giorni a Tenonrou, villaggio al confine con la Nigeria, dove don Max svolge il nuovo incarico.
Quindi mercoledì partiamo da Parakou e, dopo aver viaggiato per circa due ore in auto, su strade ricoperte di terra rossa e circondate da ricca vegetazione, arriviamo al villaggio di Kabo. Qui lasciamo la macchina in custodia presso la parrocchia, e prendiamo la moto… infatti l’ultimo tratto di strada può essere percorso solo in moto.
Dopo le recenti piogge, la strada è per buona parte praticamente crollata, si incontrano voragini che spesso costringono a cercare percorsi alternativi tra rovi e sterpaglie, o ad attraversare ponti improvvisati fatti con assi di legno (v. foto); dopo aver attraversato un piccolo lago, incontriamo l’insegna che delimita la tenuta del centro diocesano “Africae Munus”, del quale don Max è il Direttore:  qui la strada si fa stretta e molto sabbiosa, tanto che la moto spesso scivola.
La casa che ci accoglie è bella ma molto isolata, il Seminario dista circa un chilometro e il telefono non prende… subito penso: “e se don Max avesse un malore, e se avesse bisogno di aiuto…”, vorrei condividere la mia preoccupazione con don Max… ma lui mi anticipa dicendo: “per me qui è come essere in paradiso”…..
Nel pomeriggio partecipo al primo giorno di scuola per un folto numero di bambini che a causa della distanza e del pessimo stato della strada non possono raggiungere la scuola pubblica: don Max è riuscito a trovare un maestro e così la prima lezione si svolge sotto un albero (foto) ma don Max conta su di noi per la costruzione di una scuola.
Il giorno successivo don Max e l’Economo del seminario, mi accompagnano nella nuova parrocchia di don Max, San Michele (v. foto): qui don Max dovrà fare un grande lavoro per costruire la Comunità, e noi potremo aiutarlo nel costruire una piccola chiesa.
Durante la giornata visitiamo il villaggio e incontriamo molte persone; ne approfittiamo per andare a salutare e ringraziare la famiglia che ha donato l’intero terreno del Centro Diocesano Africae Munus.
Nel tardo pomeriggio andiamo al mercato in un villaggio vicino: tantissime bancarelle e tantissima gente. Appena ci fermiamo presso una bancarella, divento l’attrazione del mercato: tutti si fermano a guardarmi, chi mi saluta, chi mi stringe la mano… che emozione!!!
Il venerdì mattina vengo accompagnata in moto a visitare il seminario di Tenonrou: qui 19 ragazzi frequentano l’anno propedeutico, dopodiché potranno decidere se continuare gli studi e diventare preti o scegliere altra strada. Vengo accolta dall’Economo che ho già conosciuto e dal Rettore che mi fa da cicerone.
I ragazzi stanno zappando e lavorando la terra. Il rettore mi spiega che questo fa parte del percorso di studi: quando un prete arriva per la prima volta in un villaggio, spesso non ha di che mangiare quindi deve sapersi procurare il cibo, inoltre per avvicinarsi alla Comunità è utile anche conoscere e comprendere il suo lavoro.
 In tarda mattinata ritorniamo a Parakou perché dobbiamo partecipare al pellegrinaggio che ogni anno si tiene a Komiguea, in occasione della Solennità di Cristo Re. A questo evento partecipano persone che arrivano da molti villaggi, alcuni di loro trascorreranno tutti tre i giorni e le notti lì, dormendo su una stuoia.
La messa che dà inizio al pellegrinaggio viene celebrata da don Max, davanti alla grandissima statua di “Nostra Signora della Famiglia”.  Il programma del giorno successivo prevede, al mattino, un incontro con il massimo esperto della Etnia dei Baribà, Etnia dalla quale proviene don Max e l’Etnia maggiormente rappresentata in questa zona del Benin. L’esperto sarà intervistato da una persona scelta dal parroco di Komiguea e risponderà alle domande poste dai presenti….almeno questo era il programma; al nostro arrivo però scopriamo che l’intervistatore non si è presentato e quindi don Max deve sostituirlo. Come potete immaginare, conoscendo don Max, è stato un grande successo, ma mentre pensavamo di restare a Komiguea un paio d’ore, ci siamo rimasti tutto il giorno…. (imprevisti quotidiani di don Max).
Grazie alla generosità della cognata di don Max mangiamo un buonissimo cuscus per pranzo. Purtroppo il seminario è in lingua Baribà e quindi io non capisco nulla, ma è bello stare in mezzo alla gente, osservare i giochi semplici dei bambini, le donne che si preparano per le prove del coro e che fanno diventare una semplice striscia di stoffa in un copricapo molto elegante, incontrare gli amici conosciuti negli anni scorsi… la giornata scorre lentamente ma molto piacevolmente.
La domenica è il giorno della Messa solenne celebrata dal vescovo di Natintigou, alla presenza del vescovo di Parakou e di numerosi preti della diocesi di Parakou. Prima della messa incontro con piacere il sindaco di N’Dali, Comune del quale fa parte il villaggio di Boko, ex parrocchia di don Max: ho conosciuto il sindaco e la sua famiglia tre anni fa e ogni anno ci rivediamo con piacere.
La messa è celebrata in Baribà.
Provo a contare i fedeli presenti: sono circa 350/400… e nonostante il così grande numero, il silenzio è totale, c’è molta partecipazione e raccoglimento.
La particolarità della messa in Africa è proprio questa: tanta partecipazione, tanta musica, canti e balli, ma nello stesso tempo molto rispetto dei tempi di silenzio e di raccoglimento.
Con la sua omelia, il vescovo di Natitingou conquista e coinvolge tutta l’assemblea fino ad intonare un canto.
Al termine della messa è previsto un pranzo: alcuni invitati consumano il pranzo in un’area dedicata, insieme ai vescovi e ai preti. Io sono tra loro e il mio posto è proprio di fronte al tavolo dei vescovi e di don Max.
Vengo accolta e salutata con un abbraccio dal vescovo di Natitingou, anche lui conosciuto tre anni fa proprio nella sua diocesi. L’ho conosciuto in occasione di un anniversario di sacerdozio al quale ho partecipato con don Max; ricordo che dopo la cerimonia ero in mezzo alla folla e passando il vescovo mi ha visto: allora è venuto verso di me per salutarmi e darmi il benvenuto. Da allora ogni anno, quando ci vediamo, si ricorda di me e incontrarlo è un vero piacere.
Tra la tanta folla riesco anche a salutare il vescovo di Parakou, diocesi di don Max, accompagnato da un bianco, un “Baturè” come me, che scopro essere italiano, esattamente veneto.
La domenica si conclude con una piccola riunione, alla quale presenzio anche io, tra i vescovi e gli organizzatori del pellegrinaggio e la solenne benedizione.
Il lunedì don Max deve tornare a Kabo e a Tenonrou, per una riunione: allora io ne approfitto per passare una giornata a Korobororou. Quando arrivo, i bambini sono già a scuola e quindi resto con Audrey, l’educatrice e Chantal, la cuoca. Audrey mi aggiorna sulle novità: i bambini quest’anno sono 48.
Grazie all’aiuto di un collaboratore, è ricominciato l’allevamento di conigli, di polli e capre: inoltre questo signore, produce sciroppi e cocco essiccato la cui vendita serve per contribuire alle spese della casa.
Per pranzo i bambini tornano a casa e io ho la gioia di pranzare con loro; prima di pranzare, tutti a togliere la divisa scolastica e a lavarsi le mani.
Dopo pranzo aiuto i più grandi a fare i compiti di matematica (le frazioni) e verso le 14,30 i bambini tornano a scuola. Li aspetto per la merenda e distribuisco i regali che Paolo e Maria Luisa hanno mandato dall’Italia.
Saluto Audrey e Chantal e faccio loro i complimenti per l’ordine e la pulizia trovata, per la puntualità nel servire i pasti ai bambini e per l’educazione dei bambini durante il pasto e nello svolgere i compiti. Le ringrazio per il lavoro che svolgono.
Il giorno successivo vado con don Max a Boko per conoscere il parroco che lo ha sostituito: rivedo con emozione la casa del parroco, la sala e la bella chiesa, costruite grazie alla nostra associazione.
Insieme a Renè prendiamo due moto e andiamo nel villaggio di Sakarou: la strada ricorda un po’ quella di Tenonrou; anche questo villaggio si raggiunge solo in moto e dista circa 40 minuti di moto dal villaggio di Boko.
Noto con grande piacere che quest’anno le classi scolastiche sono due: una classe è dentro la scuola costruita l’anno scorso da don Max, l’edificio è di fango con il tetto di lamiera, il caldo all’interno è soffocante ma questo non impedisce ai bambini di lavorare molto bene. Al nostro ingresso saltano letteralmente in piedi, e in coro ci salutano. Don Max li interroga su matematica e lingua francese e i bambini sono molto preparati, con grande orgoglio di don Max.
La seconda classe è alloggiata dentro quella che è anche la chiesa, anche questa fatta di fango e lamiera, ma è molto più piccola e quindi i bambini sono letteralmente stipati (v. foto)
A tutti i bambini dono caramelle e gessetti, anche questi mandati da Paolo e Marialuisa.
Ringrazio le insegnanti per il loro lavoro e per aver lasciato la famiglia per trasferirsi a Sakarou: ma con grande sorpresa anche loro ringraziano me perché sono andata a trovarle e a incoraggiarle.
Don Max mi dice che anche qui c’è tanto bisogno del nostro aiuto.
Così il mio soggiorno è finito… il mercoledì mattina partiamo per Cotonou.
Al momento di salutarci, don Max mi ringrazia per il sacrificio che faccio tutti gli anni, spendendo il mio denaro per l’acquisto del biglietto aereo, togliendo tempo alla mia famiglia e al mio lavoro… ma io gli rispondo che trovo quantomeno doveroso venire in Benin a sostenere moralmente lui e tutte le persone che lavorano con i nostri bambini, portare in Italia testimonianza ai benefattori della nostra associazione di tutto il lavoro fatto e da fare.
Inoltre credo che solo vivendo la quotidianità di don Max e degli amici Beninesi, anche solo per 10/15 giorni, possiamo aiutarli rispettando cultura e tradizioni.
… e poi la gioia che ne ricavo e le emozioni che vivo hanno un valore inestimabile…
Approfitto di questa lettera quindi per ringraziare la mia famiglia che ogni anno “abbandono” per 10/12 giorni, soprattutto quest’anno………… don Max per la sua meravigliosa accoglienza e auguro a tutti voi di vivere questa esperienza almeno una volta nella vita.


                                                                                                                                                   Claudia Mallardo
Il Presidente di Primavera Africana



ESTRATTO VERBALE ASSEMBLEA 19 OTTOBRE 
Durante l’assemblea del 19 ottobre u.s., riceviamo alcune foto dal Benin e la telefonata di don Max, che ci ringrazia per tutto ciò che facciamo per lui. Ringrazia ancora per la bellissima serata di settembre. Risponde inoltre alle domande dei presenti spiegando che il suo impegno a Tenonrou non è ancora a pieno ritmo a causa del pessimo stato della strada che non consente di raggiungere il villaggio. Il 31 ottobre però arriveranno alcuni seminaristi che condivideranno l’esperienza con lui.








AUGURI DI BUONA PASQUA 2019 DA DON MAX

Carissimi, In questo Giovedì Santo, vorrei immedesimarmi a nostro Signore Gesù Cristo e inginocchiarmi, anche se a distanza e virtualmente, inginocchiarmi ai piedi di ognuno di voi per lavarli, asciugarli e baciarli umilmente in segno di grandissima gratitudine.  Grazie a voi ho potuto vivere, camminare e annunciare con passione il Vangelo ai miei fratelli di Boko e degli altri villaggi.  Grazie a voi molti di loro conoscono l'amore de Dio che si offre e diventa pane da condividere tra tutti senza distinzione.  Grazie a voi io stesso e tanti miei fratelli beneficiano dell'Eucaristia.  Grazie a voi alcuni miei fratelli e sorelle riceveranno il battesimo fra due giorni.  Grazie a voi il mio mondo cambia in meglio, la risurrezione è più forte delle forze di morte. Grazie a voi ...  Permettetemi allora di inginocchiarmi ai vostri piedi e di baciarli con gratitudine.  Buona Pasqua a ciascuno di voi e ai vostri cari. Con affetto vostro caro Max, dal Benin

ASSEMBLEA DEI SOCI, APRILE 2019 - MESSAGGIO DI DON MAX
Carissimi amici e benefattori,
So che siete riuniti in assemblea in questo momento e vorrei farmi vicino a ciascuno di voi per ringraziarvi con tutto il cuore.
Innanzitutto ringrazio il direttivo per tutto il lavoro di organizzazione delle tante iniziative che rendono viva la nostra associazione.
Grazie a ciascun socio per l'impegno generosamente preso.
Grazie a tutti i benefattori.
Siamo in pieno tempo di quaresima,  tempo speciale che ci ricorda l'impegno di solidarietà con chi ha meno di noi. Anche solo un bicchiere d'acqua dato sarà ricompensato daColui che da ricco si è fatto povero per noi. Si è identificato con i poveri. Ciascuno sappia quindi che il moi ringraziamento è anche annuncio di un ringraziamento più grande nei cieli.
Questo tempo è anche tempo di prova spirituale.  E per me è anche tempo di prova nella salute. Sono preso da una grandissima stanchezza e il medico mi costringe a limitare il lavoro. Purtroppo siamo in quaresima,  bisogna preparare le comunità dei villaggi alla Pasqua. Sono sempre da solo anche se mi aiutano alcuni catechisti.  Comunque tutto andrà bene.
Ecco alcune notizie : vi chiedo di pregare per la chiesa in Benin. Da gennaio sono morti cinque sacerdoti giovanni e un vescovo ancora in funzione.
Pregate anche per tutto il Benin. Stiamo passando momenti molto difficile a causa dell'attuale governo che sta facendo tornare il paese ai tempi della dittatura. Il 28 aprile dovremmo avere elezioni legislative ma solo i due partiti creati dal presidente sono autorizzati a candidarsi. Gli altri sono impediti per dei motivi strani. Il paese rischia di esplodere. A questo si aggiungono le minacce di Boko haram. Pregate veramente per noi.
In questo contesto teso solo il guardare gli occhi innocenti dei nostri bambini ridà felicità.  I bambini di Korobororou,  di Sakarou e degli altri villaggi stanno bene e pregano sempre per voi.
Concludo ringraziando vi tutti quanti.
Con anticipo vi auguro una buona Pasqua. Sia Pasqua anche nelle vostre famiglie. 

Grazie.



CHIESA DI BOKO
Il 1° novembre 2018, nel villaggio di Boko, si è festeggiato il termine dei lavoro della  bellissima chiesa dedicata a San Francesco: la chiesa è stata costruita grazie all'aiuto dei benefattori italiani, e al tanto lavoro e impegno di don Max. Il risultato è fantastico! Grazie a tutti!




Lettera ai soci e benefattori per assemblea ottobre 2018


Carissimi amici
Vi raggiungo mentre siete radunati per l'assemblea generale della nostra associazione Primavera Africana.  Vi raggiungo con un cuore pieno di gratitudine speciale. Il primo motivo di questa gratitudine è certo il vostro continuo sostegno per l'opera di sviluppo e di evangelizzazione che svolgo in mezzo alla mia gente. Rallegriamoci insieme per la crescita umana e spirituale che si tocca con la mano. Non passa un giorno senza che io noti qualche segno incoraggiante di cambiamento positivo nelle abitudine di vita, nei modi di pensare ecc. Non credo di sbagliare dicendovi che la primavera africana che abbiamo tanto sognato e per la quale abbiamo compiuto tanti sacrifici sta effettivamente avvenendo giorno per giorno. Non pretendo che tutto questo sia dovuto al nostro solo operare. Il governo, il contesto internazionale e tanti altri fattori contribuiscono sicuramente.  E ci dobbiamo sentire felici di partecipare alla rinascita del continente nero, culla dell'umanità che purtroppo è anche stato tomba dell'umanità a causa di tutti i vizi e i guai che si vivono in questa parte del mondo. Ci sono segni di tempi nuovi per l'Africa. Questa terra si rivela sempre più futuro del mondo. Ci vorrano ancora tanti anni perche diventi palese tutto quello che sto profetizzando. Forse noi non lo vedremo con i nostri occhi carnali ma possiamo già sentirci felici di aver fatto la nostra parte. Grazie quindi a tutti voi e particolarmente a ciascuno. In questi dieci anni e più abbiamo fatto tantissimo.  Dio sia lodato e siate anche ringraziati.
Il secondo motivo della mia profondissima gratitudine è il vostro sostegno con la preghiera e l'incoraggiamento soprattutto negli ultimi tempi quando mi sono sentito percosso e traballato da un forte vento di destabilizzazione. È stato un momento di grandissima grazia. Come dice san Paolo : « noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. » Rm 8,28
Innanzitutto questo momento difficile mi ha fatto tornare interiormente  nel deserto per incontrare Il Signore e capire di nuovo la mia chiamata iniziale. Primavera Africana è nata per volontà di Cristo e opererà finche vorrà Cristo. Non è la prima volta che questa opera è fonte di sofferenza per me. Ma non posso negare che quest'opera sia il braccio provvidenziale tramite il quale Il Signore onnipotente compie tante opere buone per la vita dei suoi amatissimi bambini poveri Africani e per tante altre persone. Primavera Africana è per me come un figlio unico, fonte di felicità ma anche qualche volta causa di preoccupazione.  Rimetto tutto nelle mani di Dio.
Questo momento difficile mi ha permesso anche di vedere la vostra fedeltà.  Capisco che voi mi amate veramente non per la mia figura sociale, neanche per qualche qualità o virtù santa. Adesso mi sento amato da voi, solo per quello che sono veramente. : un uomo e niente di più.  Grazie infinite. Grazie perché questa è la mia più importante qualità. È quella che mi rimarrà quando verrà l'ora di spogliarsi di tutto e di presentarsi al cospetto di Colui che è solo Amore.
Prima di fermare questa lettera che si rivela più lunga di quanto pensavo vorrei condividere con voi la gioia delle realtà di questo nuovo anno scolastico.  
GRAZIA A VOI :
1.   A Korobororou l'anno è iniziato benissimo con 50 bambini. Abbiamo dovuto rifiutare alcuni per mancanza di posti sia in casa sia nella scuola pubblica.  La creazione della nostra scuola privata si rende veramente necessaria.
2.   A Sakarou abbiamo iniziato una nuova scuola per bambini che non potevano andare a scuola per diversi motivi e particolarmente per il fatto che non c'è scuola pubblica perché questo villaggio è difficilmente accessibile per difetto di un ponte. Immaginate la gioia dei paesani sopratutto di etnia fulfude nomadi.
3.   A Boko stiamo finendo la Chiesa iniziata qualche anno fa e ho finalmente portato l'acqua al rubinetto nella mia casa. Non la trasporto più quotidianamente nei contenitori. Sempre a Boko ho iniziato un centro di formazione agraria e di allevamento di pesci.
4.   La mia macchina è  stata riparata dopo due mesi di fermo.
5.   La mia salute sta migliorando. Ho la pace nel cuore e mi sento amato da voi.
TUTTO QUESTO E TANTE ALTRE COSE PER GRAZIA VOSTRA.
Vi prego di farvi un sentito applauso.
Per finire, vi annuncio che se Dio vorrà e se il consolato francese mi regalerà il visto turistico verrò molto prossimamente da voi. Il soggiorno sarà breve perché non siamo in tempo di vacanze. Non potrò certamente vedervi tutti ma vi vedrò attraverso tante cose. Spero che nevichi in questi giorni mentre sarò li. Non immaginate quante cose della vostra terra mi mancano !!!
Mille abbracci a ciascuno e a tutti.


Max



Lettera ai soci e benefattori per il Natale 2017
Carissimi amici
Immagino che questa lettera vi troverà nel clima natalizio vostro che conosco e di cui ho tanta nostalgia. Bianca neve, melodie splendide, luci e fuochi, il ritrovarsi con la famiglia e soprattutto il non mancare alle funzioni religiose. Che bello!
La magia del Natale si ripete una volta ancora. Non riesco sempre a spiegarmi come mai e perché all'avvicinarsi del fine anno, cade su tutti noi come una rugiada o una leggerissima e bianchissima neve, un clima di bontà e di generosità. Questo clima copre proprio tutti anche quelli che non credono in Dio. Sarà solo un fatto di psicologia collettiva, di sociologia delle feste o il semplice risultato di una comunicazione di massa. Comunque sia la spiegazione razionale io vorrei aggiungere che vedo in ciò anche una grazia di Dio. Il Natale ricorda innanzitutto il dono assoluto di Dio. Non si tratta del dono dell’essere (creazione) o della libertà (redenzione) ma si tratta di qualcosa più grande ancora, qualcosa più semplice eppure più profondo, si tratta del dono di se stesso. Per me questo dono precede, anticipa e supera tutti gli altri doni che possiamo ricevere. Dio si dà all’uomo. Ecco il senso del Natale. Quando evochiamo questo fatto, i nostri cuori inconsapevolmente cercano di corrispondere, di armonizzarsi con questa totale emanazione, i nostri cuori cercano di imitare questo incessante fluire di se per irrigare e inondare tutto il creato con la nostra bontà.
Ringrazio Dio per questa magia del Natale, per questo slancio di generosità e di bontà che si vede dappertutto. Auguro che i nostri cuori continuino a voler imitare Dio in questo slancio di generosità. Ognuno di noi possa sperimentare la veracità di quanto ha detto il nostro Signore:. “C’è più gioia nel dare che nel ricevere.” Dio ricambi il vostro dare con la gioia del riceverlo nei vostri cuori. Ringrazio ognuno di voi carissimi soci e benefattori che mi avete sempre dato tanto. Ringrazio chiunque avrà dato anche solo un bicchiere d’acqua a noi piccoli e poveri destinatari. Dio che offre tutto e si dà totalmente vi ricompensi tutti.
Per comunicarvi qualche notizia dico semplicemente che stiamo bene
nell’insieme. Dopo la grandissima gioia della visita nel mese scorso di Claudia
Mallardo in Aquila, affettuosamente chiamata Gannigui, presidente dell’Associazione, i nostri bambini hanno avuto domenica scorsa la grazia della visita della moglie del presidente della Repubblica del Benin. Chi poteva immaginare cosa del genere? Sua Eccellenza Signora Claudine TALON si è meravigliata di tutto quanto facciamo nella più grande discrezione.
(Sinceramente non riesco a capire ancora come lei ha saputo di noi). Ha regalato ai nostri bambini qualche vestito, del riso, del mais, delle zanzariere e quattro palloni… se Dio vorrà, andrò a ringraziarla nel suo ufficio a Cotonou il prossimo 28 dicembre quando andrò ad accogliere il nostro fedelissimo amico Alessandro Dalmasso, (principe Tabé per noi). I bambini vanno in vacanza da oggi fino al 3 gennaio. Io stesso sto meglio. I mie piedi migliorano. Il lavoro nei villaggi è sempre entusiasmante nonostante le difficoltà. Insomma si vive e si va avanti grazie a Dio e grazie a voi. Penserò spesso a voi in questi giorni. Pregate
anche voi per me e per la mia gente.
Buon Natale e buon anno nuovo
Restiamo uniti nell’affetto e nella preghiera.
20 dicembre 2017

Max



VIAGGIO IN BENIN NOVEMBRE 2016

Cari amici, di ritorno dal mio soggiorno in Benin, vi porto i saluti affettuosi di don Max, dei  bambini di Korobororou e dei ragazzi di Boko.
Tutti stanno bene e tutte le attività sono in continua evoluzione: la casa di Korobororou ospita 46 bambini (la più piccola ha 3 anni), mentre a Boko sono ospitati 10 ragazzi. Proprio nella casa delle ragazze di Boko, è iniziato un corso base di utilizzo del PC.
 Anche il Centro Sanitario procede bene; don Max ha attivato un progetto di sensibilizzazione della popolazione: periodicamente due infermiere vanno nei villaggi facendo visite a domicilio ed invitando le persone ad utilizzare ancora di più il Centro per le loro necessità sanitarie.

Una nuova comunità è stata affidata alla parrocchia di don Max, il villaggio di Mareborou. Sempre più numerosa la comunità di Boko: ogni domenica la nuova chiesa di Boko si riempe di più di 300 fedeli che partecipano alla Messa.

Mallardo Claudia




LETTERA DI DON MAX AI SOCI - OTTOBRE 2016
Carissimi fratelli e sorelle, amici e benefattori
Il Signore sia lodato e ringraziato in ogni momento per tutti i doni che riceviamo da Lui in ogni tempo.
Nella sua infinita provvidenza il Signore ha voluto che la nostra assemblea generale si svolge proprio in questo santo giorno in cui la Chiesa ricorda San Giovanni Paolo II che mi è molto caro. Imploro la sua intercessione presso Dio per la nostra associazione e che scendano su tutti noi numerose grazie per la preghiera di questo Papa.
Saluto e ringrazio ciascuno di voi per tutto quello che fatte per noi. Grazie a voi abbiamo iniziato bene un nuovo anno scolastico con tante belle novità.
1. Abbiamo rinnovato il direttivo della casa di Koroborou.
2. Abbiamo accolto 46 bambini a Korobororou dai 3 ai 14 anni
3. Abbiamo accolto 8 ragazze e tre ragazzi a Boko
4. Abbiamo aperto una scuola cattolica parrocchiale a Boko con 40 ragazzi
5. Abbiamo iniziato i lavori nella cascina san Carlo a Boko
E se Dio vuole altre realizzazioni seguiranno presto con il vostro aiuto.
Dio sia veramente lodato e ringraziato per tutto questo.
Come notizie personali vi dico la mia gioia di essere riuscito a fare in parte la camminata che vorrei instaurare come una tradizione per i nostri giovani del Benin, è un po come il cammino di Santiago. Sento in me la gioia del Signore per il ministero che svolgo nonostante le mie debolezze e i miei limiti. Il Signore mi affida una nuova comunità in più di quelle che avevo già. Sono sicuro che le vostre preghiere mi aiuteranno a fare molto bene questa nuova missione.
La Santissima Madre del nostro Signore mi sostiene. Preghiamola spesso soprattutto col santo rosario in questo mese del rosario e delle missioni.

Essendo piena di grazia, sono convinto che non mancherà di ricompensare ciascuno di voi con tantissime grazie spirituali e materiali. Buon incontro nella pace. Vi saluto con la speranza di ricevere alcuni di voi durante questo anno scolastico nuovo. La vostra visita è sempre un bene per noi.

Don Max



CRESIME A BOKO - 27 DICEMBRE 2015

Siamo 4 amici braidesi. Abbiamo deciso di trascorrere le festività e la fine dell'anno con don Max, per scoprire la realtà in cui vive.  Da qualche giorno siamo in Benin e oggi abbiamo avuto la gioia di partecipare alla celebrazione delle Cresime nella parrocchia di Boko. 49 fra ragazzi, adulti e anziani (anche ottantenni) hanno ricevuto il sacramento da monsignor Pascal N'Koue, arcivescovo di Parakou. Il poco che possiamo dire è che la cerimonia è stata veramente bella: per l'animazione dei canti e della musica, per la serietà della preparazione, e soprattutto per la gioia che si leggeva su tutti i volti. Purtroppo non possiamo esprimere a parole le emozioni che abbiamo provato e che stiamo provando.  Questa realtà la si può solo vivere sulla propria pelle. Un caro saluto a tutti!"

Alessandro, Monica, Paola e Rebecca




VIAGGIO IN BENIN NOVEMBRE 2015

Carissimi, amici a   pochi giorni dal mio ritorno dal Benin, vi porto l’abbraccio e il saluto di
don Max, dei bambini e dei ragazzi di Primavera Africana.
Don Max sta meglio sia fisicamente che moralmente.   Ho potuto constatare quanto lavoro abbia fatto in questo anno e come tutte le sue attività siano perfettamente funzionanti e organizzate. Don Max ha fatto ottime scelte organizzative, ponderate e molto funzionali.
Ma andiamo con ordine:
 1.     KOROBOROU: entrando nella casa, anche quest’anno ho trovato un ambiente pulito e ordinato. I bambini sono 22 e tutti provenienti da famiglie bisognose attentamente selezionate da don Max: tutti i bambini, mi dice don Max, ad un mese dal loro arrivo sono già più forti fisicamente ed il loro profitto scolastico è buono. La gestione della casa è affidata ad una mamma, che è nella casa già da anni. La sicurezza è affidata ad un custode.
Arrivando alla sera, la casa e il cortile, sia nella zona in cui i bambini mangiano e fanno i compiti, sia nel gazebo, sono tutti ben illuminati grazie all'impianto fotovoltaico inviato circa un anno fa, con un container partito da Bra.
 2.     CENTRO SANITARIO: anche il centro sanitario utilizza l’impianto fotovoltaico. Don Max, piano piano sta sostituendo le porte in legno con quelle in ferro, ma il costo è elevato. Per quanto riguarda la gestione del centro, le spese stanno pian piano pareggiando le entrate: in questo don Max è molto fiducioso. 
3.   3.      BOKO: anche qui tutto bene. Quest’anno don Max ha fatto una scelta sofferta ma necessaria e che sta dando ottimi risultati. La convivenza tra ragazzi e ragazze, sperimentata l’anno scorso, dava molti problemi e preoccupazioni a don Max e la gestione era veramente complessa: quindi i ragazzi, quest’anno, non sono stati più accolti; nella casa di Boko abitano solo 8 ragazze anche loro provenienti da famiglie bisognose. Don Max ha scelto le ragazze perché, mentre i ragazzi a questa età, se lo desiderano, possono continuare a studiare anche in famiglia, per le ragazze non è così scontato.
Le ragazze, nella casa di Boko, si autogestiscono, con la supervisione di una mamma che abita vicino a loro.

Don Max vive nella casa parrocchiale di Boko dove, grazie ad una parte dell’impianto fotovoltaico smontato da Korobororou, c’è la luce. Non c’è invece l’acqua.

Nel villaggio di Boko, a poca distanza dalla chiesa, don Max ha fatto trivellare un pozzo: grazie a pannelli fotovoltaici (altra parte di quello smontato da Korobororou) l’acqua viene presa tramite una pompa e mandata in una cisterna. Poco più distante don Max ha fatto installare due rubinetti che attingono dalla cisterna. Qui don Max e tutto il villaggio possono prendere l’acqua.

Tante sono le persone che ho incontrato e che don Max ha aiutato e sta aiutando: vedove, giovani in difficoltà, donne abbandonate con i loro bambini, preti.

Ho anche visitato una scuola che don Max sta aiutando costruendo altre classi (l’ultima è ancora da terminare perché gli sono mancati i fondi).
Che dire… don Max è un grande e merita ogni nostro sforzo per aiutarlo nella sua grande opera missionaria.

Claudia Mallardo




Don Max con i bambini di Korobororou

Impianto idrico a Boko


CAMPO ESTIVO A BOKO


Nel suo viaggio di ritorno in Benin, don Max è stato accompagnato da Alice Aquila, studentessa braidese che soggiornerà in Benin fino al 21 agosto. Riceviamo questa bella notizia proprio da Alice: 
"Con un canto e un ballo, lunedì 17 agosto, don Max ha dato inizio ad un campo estivo nel  villaggio di Boko. 69 bambini e una decina di animatori hanno iniziato questo percorso di tre giorni a base di giochi, preghiere e tanta voglia di stare insieme e divertirsi."
Ringraziamo Alice e aspettiamo sue notizie al rientro a Bra.


Alice e i partecipanti al campo estivo


CONTAINER

Nella tarda sera del 20 marzo, il container, partito da Bandito il 18 dicembre, è arrivato a Korobororou. Tutto il materiale è stato scaricato il giorno successivo e sistemato nel magazzino che si trova nel cortile della casa dei nostri cari bambini. Don Max ringrazia  per tutto il materiale donato, e per l'impianto fotovoltaico che è già in fase di installazione, come potete vedere nelle foto che ci ha inviato. Un grande ringraziamento a chi ha caricato il container.







  


 




LA  CASA PARROCCHIALE DI BOKO

Grande festa, domenica 28 dicembre, per l'inaugurazione della casa parrocchiale di Boko. la casa sorge a pochi metri dalla chiesa ed è composta dall'abitazione del parroco e da una grande aula multiuso. L'intero edificio è stato desiderato e progettato con passione da don Max, che ha seguito personalmente, passo dopo passo, i lavori, curando ogni particolare, ottenento così un ottimo risultato, come vedrete nelle prossime foto. La casa è diventata l'abitazione di don Max, mentre l'aula viene utilizzata per riunioni, catechismo e dopo scuola. Don Max ringrazia tutti i benefattori che con i loro contributi hanno permesso che tutto ciò si sia realizzato.

 Don Max davanti alla sua nuova abitazione

 L'aula multiuso vista dall'esterno

 Riunione all'interno dell'aula multiuso

 
Danze per la festa dell'inaugurazione

Bambini di Boko, alla festa dell'inaugurazione, 
ordinatamente in fila in attesa di mangiare................

 

.....................E ora si mangia

NATALE A SAKARU




Un nuovo villaggio è entrato a far parte della parrocchia di don Max, in Benin: il villaggio si chiama Sakaru. Ed è proprio in questo villaggio che don Max ha trascorso un “bellissimo Natale” così come ci scrive lui stesso. Nel villaggio di Sakaru non c’è ancora la chiesa e la Santa Messa viene celebrata in un’aula della scuola. Ma la Provvidenza si è già messa in moto ed un benefattore ha donato il terreno sul quale si potrà costruire la chiesa. Condividiamo con gioia le foto ricevute ed insieme preghiamo affinché anche questo progetto possa presto realizzarsi


Giorno di Natale a Sakaru

Santa Messa in un'aula della scuola

Il terreno donato per la costruzione della chiesa




NEWS DAL BENIN

VIAGGIO IN BENIN - NOVEMBRE 2014


Carissimi amici, vi scrivo al ritorno dal mio viaggio in Benin. E’ stato un soggiorno dove ho fatto esperienze bellissime e ho provato emozioni molto forti.

Grandi le opere compiute dal nostro caro don Max durante quest’anno, nonostante le tante difficoltà incontrate.

Innanzitutto, grazie al contributo di amici italiani, don Max ha realizzato, in parte, il sogno confidato durante il suo soggiorno estivo a Bra: la costruzione di una piccola casa parrocchiale a Boko. Questo permetterà a lui e a tutti i prossimi parroci, di vivere proprio accanto alla chiesa. Don Max potrà così lasciare la sua attuale abitazione in affitto, totalmente a disposizione dei ragazzi di Primavera Africana che frequentano la scuola media. Per ospitare i 24 ragazzi, don Max ha dovuto infatti affittare un'altra casa e condividere con loro la sua attuale abitazione; la sua sala e ufficio è diventata la sala da pranzo e un’altra stanza è diventata aula per compiti e studio.

Inoltre, grazie anche ad una cospicua donazione, accanto alla casa parrocchiale, don Max ha costruito un salone che verrà utilizzato dalla comunità di Boko per il catechismo, lo studio e le riunioni: tutte attività che fino ad adesso venivano svolte sotto una tettoia.

Ho avuto la grande gioia di condividere con don Max l’avanzamento di questi lavori; ho visto i suoi occhi brillare sempre di più, giorno dopo giorno, per l’emozione: se Dio vorrà presto don Max si traferirà in questa casa.

Tanto anche il lavoro e l’impegno messo nell’organizzazione dei prossimi festeggiamenti (5, 6, 7, dicembre) del Giubileo per il 70° anno di evangelizzazione della Diocesi di Parakou: su incarico dell’Arcivescovo, don Max ha organizzato tutte le giornate, e ha costruito una strada che porta al nuovo santuario, costruito proprio per questa occasione.

Anche a Korobororou, tutto funziona perfettamente. Nel centro sanitario   ”Etoile Cottolengo”, don Max sta sostituendo le attuali porte e finestre con nuovi infissi in ferro per meglio proteggere la struttura: il centro funziona regolarmente ed è aperto tutti i giorni con personale professionale e qualificato.

Accanto al centro sanitario, la casa dei nostri 19 bambini che frequentano la scuola elementare: qui c’è un’urgenza che speriamo presto di risolvere: a causa delle improvvise variazioni della tensione elettrica, i gruppi elettrogeni si guastano spesso e la casa e il centro sanitario rischiano di rimanere al buio. Ci auguriamo quindi di spedire al più presto il nuovo impianto fotovoltaico che risolverà definitivamente questi problemi.

Come vi ho anticipato, le difficoltà di don Max nell’attuare tutto ciò, sono state tante: oltre alle difficoltà economiche (don Max si è visto costretto a vendere la sua adorata moto, che gli permetteva di raggiungere alcuni villaggi isolati in mezzo alla foresta, ed altri oggetti di sua proprietà) il nostro caro don Max si è trovato spesso solo (e non per mancanza numerica di persone).

Difficile è la vita in Benin per un prete cristiano: i valori della famiglia e della Comunità sono poco radicati e la religione cristiana deve convivere con tradizioni, culture e consuetudini a volte in contrasto con la dottrina cristiana. Grande è la capacità di don Max nel gestire tutto questo: l’amore per le sue comunità trasuda dalle sue parole, dai suoi gesti e dalle sue azioni, ma tutto questo è molto faticoso, soprattutto quando si è soli.

Solo grazie alla Fede e al ricordo degli amici italiani, don Max riesce a continuare ad andare avanti, seppur con molta fatica.

Concludo quindi con le sue parole, quando ci siamo lasciati all’aeroporto di Cotonou: “Per favore, di’ a tutti gli amici italiani che incontrerai, che loro sono la mia vita”.



Bandito 1° dicembre 2014 








Mallardo Claudia








Don Max con i bambini  di Korobororou

 


Don Max con i parrocchiani di Boko per la processione
in occasione della solennità di Cristo Re



CONTAINER

Oggi, mercoledì 5 febbraio, abbiamo ricevuto la notizia che il container che abbiamo caricato a Bandito il 19 dicembre scorso e spedito da Genova il giorno di Natale è arrivato al porto di Cotonou. Grazie ancora di cuore a tutti coloro che hanno donato tutto ciò che è stato inviato e a tutti coloro che hanno lavorato per caricare il container. Con il ricavato della vendita del materiale don Max, oltre a sostenere le quotidiane attività dei bambini e delle comunità a lui affidate, ha intenzione di installare un allevamento di maiali, in parte destinati al consumo e in parte alla vendita.
Vi terremo aggiornati su questa nuova attività.
GRAZIE ANCORA DI CUORE A TUTTI!





VIAGGIO DI NOVEMBRE
Carissimi amici di Primavera Africana,
per  la terza volta, ma con la stessa emozione di sempre, sono tornata in Benin, Paese dove la terra rossa delle strade si contrappone al verde degli alberi di mango, dove ogni Baturé (bianco) viene accolto con la gioia con cui si accoglie un caro amico, un fratello.
Vi porto i saluti di don Max, dei nostri 30 bambini ospiti della casa di Korobororou e dei 13 ragazzi ospiti della casa di Boko. Don Max sta bene, a parte qualche ricaduta di malaria che ogni tanto gli procura un po’ di febbre. Quale parroco di cinque comunità e cappellano di due ospedali,  le sue giornate sono piene di impegni ai quali lui adempie sempre con entusiasmo e gioia.  Ogni mattina celebra la Santa Messa alle ore 6 per i contadini di Boko o di Komiguea, al mercoledì pomeriggio fa  visita all’ospedale diocesano di Boko, dove celebra la Santa Messa, settimanalmente si reca all’ospedale oftalmico di Boko , e poi riunioni, visite agli ammalati. Quasi ogni giorno si reca a Korobororou dai nostri 30 bambini che quotidianamente vengono assistiti da mamma Lucie e dai responsabili del centro: Bienvenu e Benoite. Il loro rendimento scolastico è buono grazie anche al maestro Ben, che nei pomeriggi e al sabato li aiuta  a fare i compiti e  ad integrare quanto insegnato dalla scuola pubblica. Don Max attualmente vive a Boko proprio accanto ai nostri 13 ragazzi che frequentano la scuola media: questo gli permette di seguirli in prima persona, aiutandoli a diventare ragazzi molto responsabili. Come tutti i parroci africani, don Max vive e sostiene le sue attività solo grazie a gesti di carità e aiuti di amici e benefattori: vi porto quindi i suoi ringraziamenti  per tutto ciò che avete fatto, fate e farete.


Claudia Mallardo

 don Max all'ospedale oftalmico di Boko di cui è cappellano

i bambini di Korobororou mentre disegnano le loro mani 
per gli amici italiani

SABATO 2 NOVEMBRE
COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI

Sabato 2 novembre in occasione del ricordo di tutti i defunti don Max ha celebrato una Messa in suffragio di tutti i benefattori defunti e tutte le benefattrici defunte di Primavera Africana.
Possano godere della ricompensa promessa da Gesù a chiunque darà anche un solo bicchiere d'acqua ai fratelli più piccoli.


RIENTRO DALLE VACANZE DEI BAMBINI DI KOROBOROROU
E ALLESTIMENTO DELLA NUOVA CASA A BOKO

Con il mese di ottobre riprende la scuola in Benin. I bambini sono rientrati dalle vacanze e al loro ritorno hanno trovato quest'anno una grande novità. I 13 ragazzi più grandi, che frequentano le medie, sono stati trasferiti a Boko, in una casa accanto a quella di don Max: sono così più vicini alla scuola e più seguiti da don Max stesso. Ecco le immagini dei 13 ospiti della nuova casa di Boko.





i 13 ragazzi di Boko in visita a Korobororou

nelle tre foto che seguono: i 13 ragazzi di Boko 
sull'automobile di don Max



la loro casa sarà ultimata in questi giorni: finora dormono 
ospitati nella casa di don Max


A Korobororou ci sono 12 nuovi bambini accolti per quest'anno.













Presto impareremo a conoscerli per nome. Anche loro hanno bisogno del nostro aiuto e del nostro sostegno. Di seguito, le foto dei bambini di Korobororou suddivisi per anno scolastico.

 bambini del sesto anno di scuola elementare


 bambini del quinto anno di scuola elementare


 bambini del quarto anno di scuola elementare


 bambini del terzo anno di scuola elementare


 un bambino del secondo anno di scuola elementare


bambini del primo anno di scuola elementare


tutti insieme

Auguriamo a tutti loro un buon e proficuo anno scolastico e assicuriamo il nostro accompagnamento con il sostegno economico e con la preghiera.



FESTA DI SAN FRANCESCO D'ASSISI A BOKO

La parrocchia di don Max a Boko è intitolata a San Francesco d'Assisi.
Nei giorni 4, 5 e 6 ottobre si è svolta la festa patronale il cui programma è stato ricco di attività spirituali ma anche ludiche a cui hanno partecipato bambini, giovani, adulti e anziani.
Il primo appuntamento è stato venerdì 4 ottobre per una camminata "sulle orme di San Francesco":
i numerosi partecipanti hanno camminato meditando il messaggio di pace del Santo di Assisi, mettendosi scalzi alla sua sequela. Nell'immagine vediamo un momento di pausa in chiesa.


La sera, fiaccolata con rosario meditato e film sulla vita di San Francesco.
Il sabato mattina, 5 ottobre, giochi per grandi e piccoli nell'area ricreativa di Place Wanrado.
Ecco alcune immagini.




Nel pomeriggio derby calcistico tra le squadre di Boko e Komiguea.
Ecco i tifosi radunati a bordo campo e le immagini del trionfo dei vincitori con tanto di coppa.



Il sabato si conclude con una serata canora in cui si affrontano in sfida i cori di Boko e Komiguea.
La domenica 6 ottobre Messa solenne in onore di San Francesco e nel pomeriggio corsa di cavalli per concludere in bellezza la festa. Ecco un concorrente agghindato prima della partenza.



CAMPO SCUOLA DEI GIOVANI E DEI RAGAZZI DI BOKO A KOROBOROROU


Durante le vacanze estive, approfittando dell'assenza dei nostri bambini, la casa-famiglia di Korobororou ha ospitato due numerosi gruppi di giovani e bambini di Boko che hanno partecipato a due campi scuola organizzati per loro da don Max. Il primo, quello per i giovani, sì è svolto dal 29 agosto al 1 settembre e ha visto la partecipazione di un centinaio circa di ragazze e ragazzi intorno ai 18 anni. Eccoli ritratti durante qualche momento di svago e durante il pasto. Dopo aver cantato l'ultima sera intorno al falò, i giovani hanno concluso il campo con la messa della domenica mattina nel villaggio di Komiguea, alla quale ha partecipato anche l'arcivescovo di Parakou, Monsignor Pascal N'koué.




Il secondo campo vede la partecipazione di 124 bambini dagli 8 ai 15 anni, dal 19 al 22 settembre, sempre a Korobororou. Don Max è molto contento di questa bella attività formativa per i bambini
della sua parrocchia. Ecco qualche immagine del loro campo.





QUALCHE MOMENTO DELLA VITA QUOTIDIANA DI DON MAX IN BENIN

Ritiro spirituale dei giovani di Boko al monastero di Kokoubou



Momenti di gioco con i bambini di Komiguea



Lavori per la costruzione di aule di catechismo a Boko

Don Max raggiunge in moto un villaggio semi-isolato durante la stagione delle piogge

FESTA DELL'ASSUNTA A KOMIGUEA

Dopo essere rimasto tra noi fino alla festa di Santa Chiara, don Max è tornato in Benin. Ad attenderlo, i cristiani delle sue comunità, in particolare del villaggio di Komiguea (uno dei due principali villaggi della sua parrocchia di Boko) la cui chiesa è intitolata a Maria Assunta. Il 15 agosto si è svolta una grande festa. Durante l'Eucarestia don Max ha celebrato 30 battesimi, 20 prime comunioni e 3 matrimoni nella chiesa in costruzione di Komiguea. 
Don Max ringrazia tutti gli amici italiani per l'accoglienza e la generosità e ci chiede di continuare a pregare per lui e per tutte le sfide che deve affrontare nella sua terra. In particolare per il villaggio di Komiguea ci chiede di pregare affinché per l'intercessione di Maria Assunta la comunità cresca e trovi le risorse per terminare la costruzione della chiesa.
Ecco alcune foto della chiesa in costruzione e della festa.

 i battesimi

 processione dei ragazzi che ricevono la prima comunione

 la chiesa in costruzione

 gli sposi


alcuni momenti della celebrazione eucaristica